LA GIUSTIZIA DIVINA (AL°ADL)

Dio l’Altissimo è giusto e agisce secondo giustizia, poiché la giustizia è uno degli attributi della perfezione, e, come abbiamo già detto in precedenza, il Signore dei Mondi possiede tutte le qualità a essa inerenti.
Dio nel Corano, a piú riprese, loda la giustizia, biasima l’ingiustizia, ordina alla gente di agire giustamente e vieta loro di comportarsi in modo ingiusto. Com’è allora possibile attribuire a Dio ciò che Egli stesso biasima oppure pensare che non possieda ciò che Egli stesso approva.
Nel nobile Corano Dio, il Supremo, dice: “Invero Dio non fa il minimo torto ad alcuno1. Il tuo Signore non fa ingiustizia a nessun essere2. Dio non intende far torto ai Suoi servi3. Ogni bene che ti coglie viene da Dio e ogni male che ti coglie viene da te stesso4. ...Colui che tutto ciò che ha creato, lo ha creato bene5
Riguardo a quest’ultimo versetto è necessario sapere che ogni essere è stato creato in assoluta bellezza e perfezione. Ci si può rendere conto di ciò osservando le creature di Dio in sé. Le bruttezze, i difetti sorgono infatti quando si paragonano i diversi esseri tra di loro.
Ad esempio, il serpente e lo scorpione si rivelano esseri cattive e sgradevoli solo quando vengono paragonati ad altri esseri, ad esempi all’uomo. Del pari, la spina è lungi dall’essere bella se paragonata al fiore. Tuttavia, tali esseri quando vengono considerati in sé si rivelano meravigliosi, straordinari, bellissimi.
È infine errato riferire i peccati umani a Dio, mettendo cosí in discussione la giustizia divina. Il Signore Onnipotente ha considerato, dal punto di vista legislativo, certe azioni volontarie dell’uomo come cattive e gli ha ordinato di non compierle. Attribuire soci e pari a Dio, molestare i genitori, uccidere illecitamente un essere umano, bere vino, giocare d’azzardo sono solo alcuni esempi delle sopraccitate azioni (chiamate solitamente peccati).
Tali atti sono cattivi perché trasgrediscono i comandamenti divini; perciò non possono assolutamente essere riferite a Dio. Vengono invece riferite a coloro che li compiono di proposito, i quali verranno ritenuti responsabili e saranno puniti per averli compiuti.

[1]Corano IV: 40.
[2]Corano XVIII: 49.
[3]Corano XL: 31.
[4]Corano IV: 79.
[5]Corano XXXII: 7.